Per un errore d'interpretazione dei dati di Google Analytics, ci sono stati diciannove interminabili secondi nei quali ho creduto che il presente blog fosse stato visitato, in un solo giorno, da quarantasei persone.
Non è vero, ma sono ancora tutta spettinata.
mercoledì 27 gennaio 2010
martedì 26 gennaio 2010
Un sacco di tempo libero
E' un po' che li frequento e non ho ancora idea di chi siano.
Scrivono cose strane, i commenti sono avvincenti e questa mi ha fatto schianta'.
Scrivono cose strane, i commenti sono avvincenti e questa mi ha fatto schianta'.
giovedì 21 gennaio 2010
Un bel bombolone con la crema
Se avete una sera libera, o un pomeriggio, andate al cinema.
C'è un film.
E' tanto tempo che al cinema non c'è un film.
E poi è un film italiano e si sentono i dialoghi.
S'intitola "La prima cosa bella" e parla di una donna e di un uomo e di un'altra donna, ma non come credete voi.
Racconta una madre, un figlio e una sorella e poi anche un padre e una zia e tutta quella gente che sta dentro ad una vita. Una sola.
E' un film che è stato scritto e poi diretto e poi interpretato con amore e dedizione.
Quando uscirete dal cinema sarete contenti anche e soprattutto di questo, perché ci riconoscerete un lavoro e una passione in un periodo storico che ci fa dimenticare dell'uno e, specialmente, dell'altra.
E' un affresco di Livorno così com'è, senza nessuna voglia di cartoline.
Le cartoline sono più facili, ma invece a volte ti capita di avere per madre una forza della natura che ti rovina la vita, mentre lei se la succhia e tu non impari neanche a respirare e te ne rimani rigido e silenzioso a comporre poesie nate per i piedi.
Io mi sono portata a casa l'affettuosa ruvidità dei rapporti fraterni (un lutto irrimediabile per chi abbia la sventura di essere figlio unico); certi amari silenzi prima di un'esilarante battuta e un bombolone con la crema, che, magari, un giorno o l'altro, mangerò.
C'è un film.
E' tanto tempo che al cinema non c'è un film.
E poi è un film italiano e si sentono i dialoghi.
S'intitola "La prima cosa bella" e parla di una donna e di un uomo e di un'altra donna, ma non come credete voi.
Racconta una madre, un figlio e una sorella e poi anche un padre e una zia e tutta quella gente che sta dentro ad una vita. Una sola.
E' un film che è stato scritto e poi diretto e poi interpretato con amore e dedizione.
Quando uscirete dal cinema sarete contenti anche e soprattutto di questo, perché ci riconoscerete un lavoro e una passione in un periodo storico che ci fa dimenticare dell'uno e, specialmente, dell'altra.
E' un affresco di Livorno così com'è, senza nessuna voglia di cartoline.
Le cartoline sono più facili, ma invece a volte ti capita di avere per madre una forza della natura che ti rovina la vita, mentre lei se la succhia e tu non impari neanche a respirare e te ne rimani rigido e silenzioso a comporre poesie nate per i piedi.
Io mi sono portata a casa l'affettuosa ruvidità dei rapporti fraterni (un lutto irrimediabile per chi abbia la sventura di essere figlio unico); certi amari silenzi prima di un'esilarante battuta e un bombolone con la crema, che, magari, un giorno o l'altro, mangerò.
mercoledì 20 gennaio 2010
Pericoli della rete
Ieri leggevo in un blog le divertenti avventure di una famiglia colpita dall'influenza gastrointestinale.
Nel pomeriggio non mi sono sentita per niente bene.
giovedì 14 gennaio 2010
mercoledì 13 gennaio 2010
martedì 12 gennaio 2010
Ossimoriche aspirazioni
Oggi parlavo con uno che non ne può più del suo lavoro.
Anche per questo si sta dedicando con maggiore energia alla sua piccola impresa.
Lo fa per passione e per crearsi un futuro alternativo. Qualcosa, ogni tanto, la vende.
Costruisce fucili subacquei.
Di legno.
Anche per questo si sta dedicando con maggiore energia alla sua piccola impresa.
Lo fa per passione e per crearsi un futuro alternativo. Qualcosa, ogni tanto, la vende.
Costruisce fucili subacquei.
Di legno.
lunedì 11 gennaio 2010
Va be'
Poi, dopo le prime ore della prima mattina della nuova vita di Ciuzpah, è cominciato a piovere e praticamente non ha smesso più.
Ma non è una metafora, specie per quelli che vivono a Migliarino, o a Vecchiano, o a Nodica o a Pontasserchio o in qualsiasi altro posto di questo strano paese.
La Toscana è alla deriva e sembra già un buon risultato.
Fa impressione guardarla dalla soprelevata di una qualche superstrada: galleggia e, quando può, si appoggia, esausta, ai piedi di qualche collina.
Ma non è una metafora, specie per quelli che vivono a Migliarino, o a Vecchiano, o a Nodica o a Pontasserchio o in qualsiasi altro posto di questo strano paese.
La Toscana è alla deriva e sembra già un buon risultato.
Fa impressione guardarla dalla soprelevata di una qualche superstrada: galleggia e, quando può, si appoggia, esausta, ai piedi di qualche collina.
giovedì 7 gennaio 2010
Private meteorologie
Il primo giorno della nuova vita di Ciuzpah c'era il sole.
Poi sono arrivate le nuvole, ma se ne stanno ancora piuttosto distanti.
Poi sono arrivate le nuvole, ma se ne stanno ancora piuttosto distanti.
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