giovedì 27 maggio 2010
Tempi moderni
Parlando su Skype con la madre ottantenne dell'ex fidanzata del mio compagno, ho pensato che il progresso tecnologico ha dei lati controversi.
mercoledì 26 maggio 2010
Fatevi un buon backup
Non tutto è perduto.
A volte sì. Tutto.
Impulsi che non funzionano più, tracce sparite, piano vuoto e sordo.
Una memoria cancellata.
Tabula rasa di quasi una vita.
Perduti bit e dati e file. Tutti. Tutt'insieme.
Perdute le foto. Anni di facce, di cene, di gente che è passata, di posti visti, di automobili noleggiate, di strade sul mare.
Perdute le parole scritte, i racconti, le poesie; sì, anche le poesie.
Sparite le cose raccolte col tempo, i disegni, i discorsi rubati.
Tutto è perduto.
Quasi una vita.
E con la memoria completamente cancellata cominci a ricordarti ogni cosa: quella lettera sui gomiti, Guido che cantava, le piastrelle dell' ostello a Marrakech dove faceva un caldo boia, una vecchia mail di tuo padre, la luce che c'era sulla terrazza dell'ospedale, le storie verticali, una cosa molto bella sulla pizza, la macchina rossa, la grande raccolta del pane, quella cosa scritta quando è morta Silvia e quell'altra per Fabio che ci ha riso tanto.
Ti ricordi tutto, davvero.
Brutti scherzi che fa una memoria cancellata.
A volte sì. Tutto.
Impulsi che non funzionano più, tracce sparite, piano vuoto e sordo.
Una memoria cancellata.
Tabula rasa di quasi una vita.
Perduti bit e dati e file. Tutti. Tutt'insieme.
Perdute le foto. Anni di facce, di cene, di gente che è passata, di posti visti, di automobili noleggiate, di strade sul mare.
Perdute le parole scritte, i racconti, le poesie; sì, anche le poesie.
Sparite le cose raccolte col tempo, i disegni, i discorsi rubati.
Tutto è perduto.
Quasi una vita.
E con la memoria completamente cancellata cominci a ricordarti ogni cosa: quella lettera sui gomiti, Guido che cantava, le piastrelle dell' ostello a Marrakech dove faceva un caldo boia, una vecchia mail di tuo padre, la luce che c'era sulla terrazza dell'ospedale, le storie verticali, una cosa molto bella sulla pizza, la macchina rossa, la grande raccolta del pane, quella cosa scritta quando è morta Silvia e quell'altra per Fabio che ci ha riso tanto.
Ti ricordi tutto, davvero.
Brutti scherzi che fa una memoria cancellata.
martedì 25 maggio 2010
Un brivido
Sarà che l'unico socio che avevamo ci ha abbandonato per occuparsi di alcune ragazze, sarà che il computer si è rotto o, semplicemente, che stiamo crescendo, ma Ciuzpah da oggi, prova a farsi leggere anche da quelli che non hanno Courrier.
Ammesso che qualcuno ci scriva.
Ammesso che qualcuno ci scriva.
Fare altro
"Ah! Rimanere qui, sempre, al suo fianco,
terminare la vita che m'avanzi
tra questo verde e questo lino bianco!"
tra questo verde e questo lino bianco!"
(Gozzano, eh.)
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