lunedì 9 maggio 2011

Il signor Vanni

Il signor Vanni ha la faccia buona e l'aria di uno che non vuole disturbare.
Camicia a scacchi e maglioncino giallo arrotolato sulle spalle come succedeva tanto tempo fa.
Sessant'anni. I baffi.
Suona alla porta e si scusa d'aver suonato. Dice che si è candidato, che è un insegnante, che è sposato ed ha una figlia.
La figlia adesso è grande e anche molti dei ragazzi che ha avuto a scuola. Se li è tirati su.
Si è candidato perché ci ha pensato e ha deciso che gli resta da fare questo, ché sennò 'sta schifezza che c'abbiamo intorno non finisce più.
No, grazie, non lo vuole un caffè, deve andare. Se può lasciare questo. C'è scritto che si è candidato, ha una figlia, insegna, le stesse cose insomma.
Ora, davvero, va. Deve dire queste cose ad un sacco di altra gente. Piano, piano. Senza disturbare.