mercoledì 12 novembre 2008

Ciuzpah v.s. Il Mondo del Lavoro

“Il basket è forse l’unica cosa al mondo che riesce a farti capire quanto sono lunghi dieci secondi, che trenta secondi durano un’eternità, che in trenta secondi ci puoi far stare dentro tre cazzate e cinque colpi di genio.”
(AA. VV.)


Frequento Il Mondo del Lavoro da diversi anni e, non faccio per vantarmi, non ho mai avuto grandi soddisfazioni.
Mi è capitato di faticare molto per non ottenere nulla, di faticare nulla e annoiarmi a morte e sentirmi inutile, di provare a fare cose in autonomia senza guadagnarmi nessuno spazio.
Ovviamente non ho neanche un soldo.
Insomma, sono una di sana e robusta costituzione che vive nel 2008.
A giorni (nel senso di due) mi scade il contratto sottoscritto con un’importante azienda.
Nonostante svariate dichiarazioni d’intenti, nessuno si è occupato dell’imminente scadenza.
Il mio piano: abbandonare, anche per il mare aperto, l’ennesimo luogo che mi ha sfruttata, frustrata, mal pagata e, quasi completamente, ignorata.
Ed è qui amici ascoltatori, a due giorni dalla fine della partita, che Il Mondo del Lavoro mette in campo l’abbastanza giovane Responsabile Commerciale Aeffe.
Una volta nel rettangolo di gioco il ragazzo si dimostra piuttosto bravo (un po' paternalista) ma piuttosto bravo.
In sequenza: si presenta cordialmente con discorso introduttivo sul lavoro del suo reparto, chiede a Ciuzpah di sé e delle sue capacità, fa domande e, soprattutto, risponde a tutte quelle che gli vengono rivolte. E' semplice nell'esposizione e coerente nel ragionamento.
Ciuzpah lo incalza con diversi quesiti e Affe non si lascia trovare impreparato.
E poi parla di sé e pare condividere una certa estraneità, un certo disincanto e l’ottusa aspirazione ad una possibilità alternativa.
In campo scende una specie di effetto Obama, tipo: “questo viene dal mondo da cui vengo io”.
I tecnici stabiliranno se si tratti dell’ennesimo bluff.
Ma intanto la difesa di Ciuzpah è evidentemente in difficoltà. La partita, che sembrava decisa, si fa, inaspettatamente, avvincente. Probabilmente, il ritiro negli spogliatoi servirà anche a valutare un nuovo schema di gioco.
Continuate a seguirci amici asoltatori.

p.s.: peccato (peccato davvero) che dagli spalti, la vicina di scrivania pianga per l’ennesima umiliazione.

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